SHOPPING COMPULSIVO ONLINE TRA UOMINI E DONNE
I manuali diagnostici che categorizzano le patologie in base alle caratteristiche e alla sintomatologia comprendono oggi anche quelle che vengono denominate New Addictions, nuove dipendenze nei confronti non di sostanze chimiche psicotrope (eroina, cocaina, psicofarmaci), ma di comportamenti socialmente accettabili se mantenuti sotto una soglia considerata mediamente normale. Ma quando la frequenza con la quale l’individuo deve reiterare quel comportamento diventa un bisogno irrinuciabile, improcrastinabile e ingravescente, pone chi ne è vittima in una condizione di sudditanza vincolante che invade a macchia d’olio le altre aree di benessere. È questo il caso della dipendenza dal gioco d’azzardo, dall’alcol, dal fumo, da internet, dal sesso, dall’esercizio fisico, dallo shopping compulsivo.
In tutte le dipendenze è attivo un meccanismo stimolo-risposta che funziona da rinforzo quando la messa in atto di quel comportamento o l’assunzione di quella sostanza ha portato alla diminuzione di una condizione di stress, placando l’ansia che è diventata agitazione e angoscia.
L’abbassamento del livello soglia di quelle condizioni spiacevoli rende desiderabile la sostanza o il comportamento che lo ha indotto dando il via ad un meccanismo a feedback regolato a livello cerebrale dal rilascio di diversi neurotrasmettitori, in primis la dopamina, che giocano un ruolo di rilievo nella percezione di sensazioni di benessere e soddisfazione.
Ciò non spiega tuttavia cosa sia all’origine del malessere, ma solo il meccanismo neurofisiologico che sostiene l’assuefazione alla risposta che placa – sebbene solo temporaneamente – la difficoltà emotiva divenuta intollerabile.
Uno studio italiano condotto su 433 donne ha analizzato la frequenza di comportamenti di dipendenza da sostanze (droghe), dal gioco d’azzardo, dal fumo, da psicofarmaci, da acquisto compulsivo. Un terzo delle donne intervistate ritiene che lo shopping serva per affrontare lo stress e costituisca un potente strumento per arrivare a rilassarsi. È stata rilevata una correlazione con l’uso di psicofarmaci su prescrizione medica e il considerarsi insoddisfatte della propria vita.
Lo shopping compulsivo, come ogni dimensione umana, non può prescindere dal contesto. E se oggi buona parte delle nostre interazioni avvengono in rete, anche l’acquisto patologico ha traslocato sul web, facilitato dalla pandemia che in luoghi e momenti differenti ci ha obbligati ad un lockdown totale, o comunque ha spesso limitato la possibilità di incontrarci di persona e conseguentemete anche di “andare per negozi”. La vergogna e i sensi di colpa che caratterizzano i “compulsive buyer” quando arrivano alla consapevolezza della loro difficoltà che non si risolve più nel divertimento ed eccitamento dato dall’acquistare, ma si trasforma progressivamento in una e vera e propria ossessione, trova nell’acquisto online una condizione favorevole perché non si è oggetto dello sguardo attonito e giudicante dell’altro. Aggiungere oggetti al carrello degli acquisti si traduce così in una e vera e propria ebrezza. Con la carta di credito si entra facilmente in qualsiasi centro commerciale ed è possibile acquistare di tutto. Sarà proprio la carta di credito e la relazione bancaria sempre più compromessa a segnalare la presenza di un problema non più trascurabile.
L’analisi della crescente diffusione degli acquisti online (Amazon docet) favorita dall’estrema disponibilità di offerte in rete, da un tempo personale sempre più ristretto, dalle oggettive limitazioni indotte dalle restrizioni pandemiche ha evidenziato alcune differenze significative tra donne e uomini. Mentre le prime prediligono beni che esaltano la loro bellezza, avvenenza e rispondono al desiderio di risultare desiderabili agli occhi degli altri, i secondi si orientano verso beni che possano mostrarli capaci, che inducano gli altri a ritenerli persone di successo, forti e potenti. Le donne acquistano in maggior misura capi di abbigliamento, scarpe, gioielli, monili ed accessori, mentre gli uomini scelgono auto, motociclette, barche, articoli sportivi di marca e orologi costosi.